Così come eventi anche
difficili e imprevedibili cambiano le nostre vite, anche ciascuno di noi può
contribuire a cambiare –in meglio!- ciò che accade, il luogo in cui si vive, le
relazioni che si creano, il punto di vista sulle cose.
In questo modo, la fantasia e
la creatività sono una risorsa per migliorare la realtà, e non per rifuggirla. Partecipare
al cambiamento, contribuire con il proprio modo di essere allo sforzo di tutti:
è un modo per cambiare il mondo in meglio.
Questo
è il filo conduttore delle esperienze che ciascun gruppo di lavoro condurrà
durante le attività del campo, sia attraverso momenti comuni in cui restituire
e condividere con tutti ciò che ciascun gruppo svolge, sia attraverso il
proprio impegno individuale nelle attività proposte.
Le attività della mattinata
vedono i cinque gruppi impegnati nella riflessione attiva sui concetti di “positività” e “negatività” resi attraverso
quelli della Luce e dell’Ombra.
Ciascun gruppo promuove
riflessione e attività per evidenziare la
trasformazione dal negativo al positivo, attraverso l’uso della creatività
e della condivisione di parole, oggetti, sperimentazioni.
Il gruppo n. 4 concorda ad
esempio nell’identificare il “negativo” più diffuso nel concetto di noia, di
rigidità, di immobilità, di mancanza di cambiamento o di partecipazione al
cambiamento: è brutto, sostengono i ragazzini, quando una cosa o una situazione
non si può cambiare, o la decidono solo i grandi o solo gli altri, quando non
si può rendere più divertente o quando nessuno ci capisce.
A partire da questa importante
fase di riflessione –in cui emergono le paure del sisma, le ansie che
difficilmente si controllano, la rottura di equilibri difficili da
ripristinare- l’attività consiste nella “trasformazione” della rigidità,
dell’ovvietà, della visione di una cosa soltanto in un modo, in quella di un
cambiamento fantastico, di un allargamento del senso di quell’oggetto,
dell’introduzione della fantasia nel reale.
Così, un rotolo di nastro adesivo,
disegnato da punti di vista precisi, diventa la strada sconnessa percorsa da
una ruota di moto, oppure una pizza in attesa di essere gustata; un correttore
per biro rivela il dorso di una tartaruga, il profilo dentellato del sole, o
forse ancora l’andatura incerta di una chiocciola.
Le attività proseguiranno
domani, per scrivere una storia che renda comunicabile anche agli altri questo
insolito allargamento del reale: un modo per trovare molta più realtà in una
cosa di quanto gli occhi rigidi dei distratti quotidiani non sappiano trovare!
La
conclusione delle attività del mattino prevede sempre un momento comune in cui
restituire i lavori dei gruppi sui concetti di “Luce/positività” –
“Ombra”/negatività”.
Alla fine della mattinata i ragazzi raccolgono tutto in grandissimi cartelloni con i simboli colorati di queste riflessioni.
Alla fine della mattinata i ragazzi raccolgono tutto in grandissimi cartelloni con i simboli colorati di queste riflessioni.
Al termine tutti a giocare in
attesa della pausa pranzo: chi disegna o ritaglia forme, chi colora, chi corre
e gioca sotto il sole implacabile, chi si diverte costruendo una storia nuova,
tutti insieme attraverso una delle tecniche proposte da Gianni Rodari nel suo
celebre “Grammatica della Fantasia”.
Il
pomeriggio meritiamo un po’ di riposo nel parchetto all’ombra!!!
Nessun commento:
Posta un commento