mercoledì 22 agosto 2012

Le prime esperienze sul campo dal diario di bordo di una volontaria (20 agosto)




Accogliere dei ragazzi che sono appena usciti da un’esperienza traumatica come un terremoto imponeva la scelta di un percorso di accompagnamento basato su alcune parole chiave. Le abbiamo scelte e condivise presentando lo spirito delle attività:
        incontrarsi e conoscersi
        ricominciare per vivere serenamente la conclusione dell’estate e l’avvio alla “normalità” in vista del nuovo anno scolastico
        abbandonare lo stress
        collaborare per definire insieme i cambiamenti



La prima giornata di attività è stata contraddistinta dalla voglia di stare insieme, di conoscersi, di comunicare un po’ di se stessi agli altri, per iniziare a lavorare insieme: il simbolo di questa giornata è il disegno che ciascun ragazzino ha svolto su un semplice foglio bianco, con la “firma” della propria mano, per comunicare qualcosa di positivo e piacevole da un lato, qualcosa di negativo o spiacevole dall’altro lato.
In questo modo, a fine giornata, le mani “positive” simbolo di accoglienza di voglia di vivere, di sorridere e di stare insieme hanno abbellito la tenda che ospita il campo, mostrando di tutti ciò che può portare serenità e voglia di star bene.
Il pomeriggio è trascorso al parco adiacente la struttura, per iniziare una prima attività all’insegna della parola-guida dell’esperienza, “trasformazione”: osservare una realtà da tutti conosciuta per saperci trovare qualcosa di nuovo, qualcosa di inaspettato, qualcosa di divertente o di sorprendente. Così, una foglia diventa una barca a vela, il gruppo di tronchi di platani ricordano se rimpiccioliti i profumati steli dei funghi autunnali, il sole che attraversa una bottiglia ricama strani e inaspettati disegni sul taccuino bianco che ciascuno tiene a portata di mano.


La fantasia vive nel reale, per cambiarlo e migliorarlo. È un esercizio di libertà, come i giochi e la conoscenza migliore insegnano.
La giornata si conclude provando a costruire una storia ispirata al criterio del “binomio fantastico” di Rodari: tutti insieme, raccontando cotti dal caldo del pomeriggio, ci si da appuntamento per l’indomani.

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